Prospettive 2025: intervista a Stefano Vergani
Ogni nuovo anno porta con sé nuove speranze, nuovi obiettivi, nuove prospettive.
Abbiamo chiesto al nostro Stefano, il volto della terza generazione Vergani, come vede l’immediato futuro della Filiera di famiglia ma anche e soprattutto il suo. Ci ha risposto così.
Cosa ti aspetti per questo 2025?
A livello lavorativo sicuramente di procedere con il trend positivo che ha avuto la nostra attività nel 2024. Non solo però, a me piacerebbe anche che la gente cominci a cambiare – in meglio – le proprie abitudini alimentari, puntando meno sulla quantità e più sulla qualità del cibo, andando quindi a cercare realtà come la nostra che punta tutto sulla genuinità e sull’eccellenza dei sapori.
Poi ovviamente c’è molto altro in ballo, tante idee e tanti progetti che vogliamo concretizzare. Vogliamo sempre spingerci oltre. Mantenendo però sempre salde le nostre basi, per esempio il rapporto sempre più stretto con i nostri allevatori e anche con i nostri clienti. Siamo una realtà apprezzata e conosciuta nel territorio e questo per noi oltre che motivo d’orgoglio è anche una responsabilità.
Macellaio a 28 anni: ti vedi più artigiano o più imprenditore? Cosa vuoi fare “da grande”?
Bella domanda. Per la realtà che siamo – cioè una filiera e non una semplice macelleria – bisogna conciliare entrambe le cose.
Siamo sicuramente artigiani perchè, a livello pratico, lavoriamo delle materie prime – e lo facciamo con la passione e la dedizione di una volta.
Però oggigiorno non puoi non essere anche un imprenditore, perché non sono tempi facili e devi essere molto bravo a far quadrare tutto, è un aspetto fondamentale.
La chiave, insomma, è avere una mentalità proiettata all’imprenditoria ma riuscendo allo stesso tempo a conservare la propria identità di artigiano.
Avendo alle spalle la tradizione di ben due generazioni di storia d’eccellenza nel settore… senti il peso delle aspettative per trovare la tua strada o la vivi con tranquillità?
Non parlerei di peso perché ho molta passione per il mio lavoro e sono molto attivo e proattivo. Infatti pur non essendo formalmente il titolare dell’azienda sono sempre molto presente e molto dinamico in tutte le attività dentro e fuori il negozio (così tanto da risultare forse quasi fastidioso a volte, hahaha).
Ciò che sento invece è sicuramente la responsabilità, come accennavo anche prima, di tenere alto il nome di chi ha iniziato l’attività di famiglia con sacrificio e grande amore per questo lavoro. Quindi sicuramente voglio mantenere alto il livello su tutti i fronti: dalla qualità dei prodotti alla soddisfazione della clientela, dai rapporti con il territorio e gli allevatori al prestigio della Filiera Vergani.
A proposito della Filiera Vergani: rapporti di fiducia con gli allevamenti, macellazione diretta, lavorazione artigianale di carni e salumi, gastronomia interna, punto di riferimento per il BBQ – c’è ancora margine di evoluzione o miglioramento?
La sfida n°1 è certamente quella di riuscire a rimanere sui livelli attuali, che non è mai scontato essendo questi elevati. Ma c’è sempre margine di crescita ed evoluzione su tutti i fronti, secondo me.
Per esempio i rapporti con gli allevatori sono più che consolidati, ma il mondo degli allevamenti è in continua evoluzione e dobbiamo essere sempre sul pezzo, in prima linea su tutti i fronti e all’avanguardia. E questo vale anche nel rapporto con la clientela. Per noi è fondamentale capire cosa vuole il cliente e riuscire a soddisfare i suoi desideri, anche quando questi cambiano. Infatti, lato gastronomia, ci occupiamo noi stessi di produrre artigianalmente i salumi proprio per distinguerci dalla massa e intercettare le preferenze dei clienti.
D’altronde ogni generazione ha le sue esigenze e bisogna essere pronti a coglierle. Noi infatti a un certo punto abbiamo deciso di inserire in organico uno chef interno, un reparto di gastronomia con prelibatezze da gustare per chi non ha tempo per cucinare e anche un reparto pasticceria con dessert fatti in negozio dal nostro cuoco e dalla nostre appassionata pasticceria.
Queste sono evoluzioni che si possono notare facilmente dall’esterno, ma ce ne sono tante altre che risultano forse più sottili, meno visibili, come il fatto che noi cambiamo continuamente i piatti proposti e le ricette, e siamo sempre alla ricerca di nuovi standard di gusto e perfezione. Insomma la nostra è un’evoluzione su più livelli, è costante, è focalizzata sui dettagli ed è sempre orientata all’eccellenza.
In conclusione: che dire del nostro Stefano? È giovane ma ha la testa sulle spalle. Ha anche tanta grinta, tanta passione e soprattutto una capacità di visione che, ne siamo sicuri, porterà la filiera Vergani a raggiungere nuovi traguardi e tante soddisfazioni.